Sono sette le razze di cane riconosciute dall’Ente Nazionale Cinofilia Italiano (ENCI) come cani d’acqua. Appartengono, in particolare, alla Sezione 3 del gruppo 8 e sono il cane d’acqua portoghese, il lagotto romagnolo, l’american water spaniel, il barbet, l’Irish Water Spaniel, il cane d’acqua spagnolo e lo spaniel olandese. In generale, sono cani di media taglia e dalla struttura muscolosa, in linea con la loro forte attitudine sportiva. I cani d’acqua tendono ad avere un carattere equilibrato e molto socievole.
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Il pelo di un cane nuotatore può essere particolarmente lanoso, come nel caso del lagotto romagnolo e del barbet, oppure più morbidamente ondulato. In tutti, comunque, il pelo è idrorepellente e dotato di un folto sottopelo, fondamentale perché fornisce alla pelle la giusta protezione dalle intemperie e dall’acqua, che può anche essere molto fredda. I cani nuotatori hanno piedi proporzionati rispetto al corpo, caratterizzati da dita strette e polpastrelli ben definiti e resistenti. Forse non tutti sanno, inoltre, che sono cani con zampe palmate. Le zampe palmate conferiscono ai cani stabilità nei movimenti e supporto nel nuoto.
Curiosità sui cani nuotatori
Il lagotto romagnolo è, tra queste razze di cane, quella che nel tempo ha cambiato mestiere. Le zone paludose della Romagna in cui è nato come cane da riporto in acqua, infatti, nel corso dei secoli sono state risanate e trasformate in terreni arabili. E così, il Lagotto romagnolo ha subito anch’esso una trasformazione, diventando l’eccellente cane da tartufo che oggi tutti conosciamo.
I cani di queste sette razze non sono gli unici ad amare l’acqua. Il labrador retriever e il terranova, ad esempio, hanno anch’essi una forte passione per l’acqua, e molto spesso sono impiegati come cani da soccorso in acqua. Un altro cane nuotatore è il barbone (o barboncino) che, sorprendentemente, è imparentato con il cane d’acqua portoghese e con il barbet. A quanto pare con queste razze condivide lo stesso progenitore, un cane autoctono dell’Africa nord-occidentale.
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Federica Pirrone, Mariangela Albertini, Patrizia Piotti ricercatori dell’UNIMI Veterinaria