L’estate è una stagione difficile per i cani perché è il momento in cui i padroni vanno in vacanza e non sempre possono portare con sé il proprio cucciolo: questo evento, spesso, induce nel cane ansia da separazione.
In queste situazioni si è costretti a lasciare il cane a casa da solo o in compagnia di un dog sitter: qual è il rischio? La lontananza dai padroni può provocare ansia da abbandono nel cane, una patologia molto comune che colpisce circa 1 cane su 7.
Un cane con ansia da separazione soffre a causa dell’eccessivo attaccamento al padrone: se percepisci nel tuo cane ansia da separazione, cosa fare? Il problema può essere risolto abituando il cucciolo all’assenza dei padroni con alcuni esercizi o attraverso rimedi naturali grazie a calmanti per cani con ansia da separazione.
Ansia da separazionerimedi possibili
Che tu sia andato in vacanza oppure ti sia assentato da casa per qualche ora, potresti ritrovare al ritorno la casa sottosopra: questo è quello che può succedere se il tuo animale domestico soffre di ansia da separazione. A questo punto ti chiedi, in caso di ansia da separazione del tuo cane, come puoi curarla: il punto di partenza è quello di abituare gradualmente l’animale all’assenza dei padroni, sia con esercizi che con terapie comportamentali. Nell’eventualità di ansia da separazione del tuo cane, rimedi come l’abbandono, oltre ad essere gesti riprovevoli, sono anche illegali.
Una delle cause principali di questa patologia è l’eccessivo attaccamento del cane al padrone: soprattutto nei primi mesi di vita del cucciolo, le attenzioni smisurate che si hanno nei suoi confronti fanno si che si instauri un rapporto di dipendenza sproporzionato tra pet e proprietario.
Passare del tempo col proprio amico a 4 zampe, giocando e portandolo a spasso, è corretto, ma vanno stabiliti dei limiti, altrimenti il cane diventa insicuro e cerca costantemente il contatto col padrone, aumentando notevolmente il rischio di sofferenza di ansia da separazione. Sgridare e punire il cane, anche a distanza di tempo, non sono soluzioni valide per contrastare questa patologia, perché l’animale non capisce il motivo della punizione, sentendosi ancora più disorientato ed insicuro.
Quindi, come curare l’ansia da separazione nel cane? Per evitare la somministrazione di sedativi, esistono dei rimedi naturali che possono attenuare lo stress, così che il cucciolo riduca ululati, guaiti e gesti distruttivi che sono tra i segnali più riconoscibili della sofferenza dovuta all’ansia da separazione del cane: cure omeopatiche, come l’utilizzo dei Fiori di Bach, contrastano quella sensazione di paura e spaesamento causato dalla solitudine. Somministrando alcune gocce di Fiori di Bach, il cane si prepara più serenamente al ritorno del padrone, senza mettere a soqquadro l’abitazione.
Per combattere l’ansia da separazione del cane, la soluzione utile è quella di interagire nel modo più naturale possibile con lui ed evitare di farlo annoiare; infatti, anche la noia contribuisce a questa patologia: porta il tuo cucciolo a fare una passeggiata all’aperto, gioca con lui, ma ricorda di non esagerare o rischi che il tuo amico a 4 zampe sviluppi una sorta di sudditanza psicologica nei tuoi confronti.
Autolesionismo cani
In caso di ansia da separazione, il cane adotta alcuni comportamenti per manifestare la propria sofferenza: non solo rende esplicito il suo disagio abbaiando, ululando, distruggendo giocattoli e arredamento (gratta sulla porta, mordicchia i divani), ma anche facendo i “bisogni” in giro per casa. Queste azioni non sono semplici dispetti, ma un vero e proprio grido di aiuto di un animale che soffre e cerca qualcuno che lo tranquillizzi.
Tuttavia, il gesto più estremo durante l’assenza del padrone è l’autolesionismo: cani lasciati da soli si procurano abrasioni sul corpo dovute all’eccessivo grattarsi o leccarsi, in maniera quasi isterica.
A causa dello stress nel cane, l’autolesione alle zampe è il gesto piĂą frequente: l’animale si mordicchia in varie parti del corpo, facendosi del male, soprattutto sulle zampe. Le frequenti lesioni in questa zona, in un primo momento causano delle escoriazioni, ma nel lungo termine portano a perdita di sensibilitĂ al dolore nella zona, sviluppando una vera e propria patologia autolesionista che può diventare cronica.
Infatti, queste forme di autolesionismo, se protratte a lungo nel tempo, possono diventare croniche, manifestandosi come veri e propri tic nervosi: essendo gesti involontari, il cane si procurerà del male in modo autonomo, non solo in caso di abbandono, ma anche in compagnia, con effetti negativi sulla sua salute; in questo caso si consiglia l’intervento di un esperto che aiuterà il tuo amico a 4 zampe a superare le difficoltà attraverso una terapia specializzata.
E se il mio cane distrugge i giocattoli?
Un altro modo in cui il cane manifesta la sua ansia da separazione è distruggendo tutto ciò che ha a disposizione: torni a casa dopo una giornata di lavoro e ritrovi parti del divano strappate, giocattoli rotti e indumenti mordicchiati o sparsi in giro per la casa? No, non è un dispetto del cucciolo; la distruzione di oggetti è l’attività preferita del cane che si sente solo o annoiato: il tuo amico a quattro zampe compie questi gesti perché si sente trascurato e, così facendo, pensa di richiamare la tua attenzione.
Prima di lasciare l’abitazione avrai sicuramente pensato di lasciare al tuo pet dei giocattoli, così che abbia qualcosa con cui divertirsi in tua assenza; solo al ritorno ti accorgi che questi oggetti sono stati rotti, ma non riesci a capire perché i cani distruggono i giocattoli.
Le risposte possono essere varie: a volte lo fanno perché, inconsapevolmente, gli hai insegnato a giocare così o perché, avendoli sempre a disposizione, quei giocattoli non danno più stimoli al cucciolo che, di conseguenza, inventa nuovi modi per intrattenersi. Ciò nonostante, un comportamento del genere può nascondere disagi più gravi come stress e ansia da separazione.
Inoltre, devi ricordare che il cane non vede il gioco come un giocattolo, bensì come una valvola di sfogo su cui riversare tutto il disagio causato dall’abbandono: non è un semplice dispetto, ma una via per decomprimere lo stress e la frustrazione che derivano dalla ricerca costante di contatto con il padrone; la distruzione di mobili e giocattoli è un gesto piuttosto evidente che cela un vero disagio nel restare da solo.
Deiezioni cani: cosa possono significare
Un altro segnale di ansia da separazione è la deiezione, ossia il cane che fa i propri bisogni in luoghi in cui non dovrebbe: anche in questo caso non si tratta di un semplice dispetto del cucciolo nei tuoi confronti.
Fare i bisogni in giro per casa è un gesto involontario che il cane compie a causa dell’ansia da distacco: non farti ingannare dallo sguardo dispiaciuto del cucciolo quando torni a casa poiché non è consapevole di aver fatto un danno, ma associa solamente il tuo rientro alla punizione, nel caso in cui abbiate già tentato di rimediare al problema in passato.
Questo “processo di anticipazione” con il quale il cane si mostra in atteggiamenti di sottomissione, è collegato al fatto che il pet si aspetta che il padrone, al suo rientro, lo castighi; la punizione non è la soluzione più appropriata, in quanto serve solamente ad aggravare il problema, aumentando lo stato di frustrazione dell’animale.
Altre volte, invece, il cucciolo urina quando è sovraeccitato: il cane che soffre di ansia da separazione accoglie il ritorno del proprietario con eccessivo entusiasmo, “facendogli le feste”, con conseguente perdita di “goccioline” dovuta all’esagerata gioia del non essere più da solo.
Ansia da separazione nel cane: esercizi per superarla
Per curare l’ansia da separazione cane, rimedi naturali come le cure omeopatiche sono efficaci, ma non sufficienti: il cucciolo deve essere abituato fin da piccolo a stare da solo, instaurando un rapporto di fiducia con il padrone, senza essere eccessivamente dipendente. Curare questa malattia è complesso perché non coinvolge soltanto il cane, ma tutto l’ambiente e le persone che gli sono vicine.
Alcuni esercizi utili per il trattamento ansia da abbandono cane possono essere così descritti:
- Lasciagli i suoi spazi: fin da piccolo, insegna al tuo amico a 4 zampe ad essere autonomo, evitando il contatto morboso; restate per qualche ora in stanze separate, ognuno rispettando i propri spazi;
- Evitare la noia: quando siete insieme, non lasciare il cane senza impieghi, ma portalo a fare una passeggiata al parco e gioca con lui per fargli sfogare tutta l’energia, rendendolo più tranquillo al momento del distacco; invece, quando devi lasciare l’abitazione, fai divertire il cane con giocattoli che stimolino la sua intelligenza, tenendolo occupato, in modo da non accorgersi della tua assenza;
- Non dare attenzioni eccessive: prima di andartene comportati in modo naturale con il cane, non esagerare con le dimostrazioni di affetto che il pet può percepire come segnale che sta per succedere qualcosa; inoltre, al tuo ritorno, se ti fa troppe feste, ignoralo e salutalo solo dopo che si sarà tranquillizzato.
- Riposo: cerca di non far dormire il cane nel tuo stesso letto, meglio in una cuccia o addirittura in un’altra stanza;
- Aumentare le distanze: prova ad ignorare il cane mezz’ora prima di uscire di casa e mezz’ora dopo il rientro e abitualo a stare da solo aumentando gradualmente il tempo di distacco;
- Rituali di uscita fittizi: desensibilizza il cane, compiendo gesti che preannunciano una tua futura uscita (prendere le chiavi, la borsa, attivare l’allarme) senza poi andartene veramente;
- Comando “Stai!”: insegna al cucciolo questo comando e allontanati gradualmente.
Inoltre, puoi aiutare il cane a gestire lo stress iscrivendolo a corsi di addestramento per ansia da abbandono, presso scuole cinofile specializzate che educheranno il tuo amico a 4 zampe a vivere serenamente, anche senza il contatto costante col padrone.