La vicinanza con un animale – che sia un cane, un gatto, un coniglio o persino una pecora – ha degli straordinari effetti positivi sulle persone.
Com’è noto, da millenni il cane affianca l’uomo per combattere la solitudine, ma i numerosi benefici dovuti alla convivenza con un cucciolo non si limitano solo alla compagnia.
Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici relativi alla Pet Therapy hanno dimostrato l’eccezionale miglioramento che la presenza di un animale ha sulla salute dell’uomo, in particolare per i bambini, gli anziani e le persone con disabilità.
Per questo motivo si sta affermando sempre di più la cosiddetta Pet therapy, definita dal Ministero della Salute come Interventi Assistiti con gli Animali (IAA).
Scopriamo insieme come mai il contatto con un amico a quattro zampe possa aiutare in maniera così decisiva l’essere umano e il suo organismo, e come scegliere i propri animali per pet therapy.
Pet therapy: cos’è
Con il termine Pet therapy si fa riferimento alla terapia dell’animale da affezione: è un’espressione coniata dallo psichiatra americano Boris Levinson all’inizio degli anni ‘60 per indicare un’attività di supporto ad altre forme di terapia, che trae tutti i vantaggi dati dalla vicinanza dal paziente con un animale.
Ma come nasce la pet therapy? All’inizio del XX secolo la terapia con animali cominciò ad avere una certa rilevanza nel miglioramento e nel recupero dei pazienti.
Negli Stati Uniti, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, si cominciò a introdurre cani da compagnia accanto a malati di schizofrenia e veterani di guerra.
Successivamente, Levinson individuò proprio nella pet therapy benefici provenienti dal prendersi cura di un essere vivente: un pet è capace di diminuire drasticamente l’ansia, di ridurre stress e depressione grazie all’azione di coccolarlo e accarezzarlo, stimolando creatività e capacità di osservazione.
La Pet therapy non costituisce una terapia a sé, ma si caratterizza come intervento di supporto in grado di rinforzare e rendere maggiormente efficaci le tradizionali terapie.
Può essere avviata su malati affetti dalle patologie più diverse con l’obiettivo comune di migliorare la qualità della vita del paziente e la sua salute grazie al rapporto speciale uomo-animale.
Dog therapy
Tra le pet therapy maggiormente efficaci, c’è sicuramente quella con il cane. Chiamato non a caso migliore amico dell’uomo, è l’animale con cui l’essere umano riesce a instaurare il rapporto più intenso e profondo, rendendolo il protagonista assoluto della pet therapy.
La dog therapy è un intervento assistito con un cane. La sua straordinaria efficacia è dovuta al fatto che il cane dà affetto in maniera spontanea e sincera: nel nostro amico peloso non scatta nessun meccanismo psicologico di calcolo né crea legami interessati.
Inoltre, i cani hanno la sorprendente capacità di interpretare il linguaggio del corpo umano, percependo lo stato emotivo grazie alle sue secrezioni ormonali: percepito uno stato di ansia, di paura o di tristezza, l’animale reagisce in maniera vivace e giocosa, trasmettendo calore e serenità.
La pet therapy con il proprio cane – o addirittura con un cane apposito – si è quindi diffusa negli ospedali e nelle scuole, trovando numerosi ambiti di applicazione:
- Ospedali: i cani sono molto utili per migliorare il periodo di convalescenza di adulti e bambini;
- Istituti per anziani o disabili: in ambienti di questo tipo, il cane porta gioia e felicità, arricchendo notevolmente la quotidianità dei pazienti;
- Scuole: nel contesto scolastico i cani sono in grado di stimolare la creatività e lo spirito di osservazione dei ragazzi e, in casi particolari, di affrontare timidezza e aggressività. La sua efficacia sta facendo nascere sempre più progetti Pet therapy nelle scuole primarie.
La relazione cane-paziente si fonda su un eccezionale equilibrio e scambio di ruoli: l’uomo e l’animale si prendono cura reciprocamente l’uno dell’altro, stimolando la fiducia in sé stessi e nell’altro.
Le potenzialità di questo animale lo rendono quindi uno dei pet preferiti nei percorsi di terapia e di guarigione.
Cat therapy
La pet therapy con gatti si basa sulle caratteristiche particolari di questo felino domestico, contraddistinto da calma, pigrizia e amore per il gioco.
L’intervento assistito con un cucciolo di gatto è ormai considerata la nuova frontiera dell’antistress: si tratta di un rimedio naturale che aiuta ad affrontare con serenità e semplicità la vita di tutti i giorni.
Chi sceglie la cat therapy si regala un momento di dolcezza e coccole dopo le fatiche della quotidianità: numerose ricerche hanno dimostrato che accarezzare il proprio pet abbassa i livelli di stress e di ansia con un effetto calmante sull’interno sistema cardiocircolatorio.
Il successo di questa co-terapia dipende fortemente dal carattere dell’animale; esistono, infatti, delle razze di gatti adatti alla pet therapy dall’indole particolarmente mansueta e tranquilla:
- Sphynx: privo di pelo, è particolarmente affettuoso e adora essere coccolato;
- Siamese: caratterizzato da due grandi occhi blu, è considerato uno dei felini più estroversi: è divertente, giocherellone e sempre pronto a ricevere una carezza;
- Ragdoll: chiamato “bambola di pezza” (ragdoll in inglese) perché quando viene sollevato rilassa tutti i muscoli tanto da sembrare appunto una bambola di pezza, ha un carattere dolcissimo e tollerante. È un perfetto gatto per pet therapy in quanto si affeziona molto velocemente al proprio padrone con cui instaura un legame affettivo molto profondo.
Pet therapy per bambini
La terapia assistita con gli animali si fonda sul rapporto che si crea tra animale domestico ed essere umano: è una sintonia molto complessa che, se riuscita, stimola emozioni e apertura al nuovo.
Nella maggior parte dei casi gli interventi vengono attivati nei confronti di bambini, anziani e persone con disabilità o disturbi psichiatrici.
Per quanto riguarda la terapia con animali per bambini, l’interazione con un animale può avere grandi benefici come lo sviluppo di processi di apprendimento più rapidi o l’assunzione di responsabilità nei confronti di qualcuno che è altro da sé.
Si tratta dunque di una grande occasione di crescita collocata all’interno di un percorso di co-terapia: mai sostitutiva di psicoterapie o terapie farmacologiche, la pet therapy nasce proprio con l’intento di favorire l’andamento positivo delle terapie in corso.
La naturale empatia dei bambini nei confronti degli altri animali è la chiave del successo di questo tipo di intervento assistito: la vicinanza di un cucciolo è una sorta di “palestra emotiva” per il bambino che, fin dai primi anni di vita, comincia a maturare una consapevolezza riguardo alle esigenze e alle responsabilità che la convivenza con un amico peloso porta con sé.
Affiancare ai bambini degli animali da pet therapy permette loro di acquisire la capacità di accudire un essere vivente, di rispettare la sua diversità e le sue necessità.
Ma non solo: facendo sperimentare ai bambini piccoli livelli di responsabilità – spazzolare il pelo, portare fuori il cane, dargli da mangiare e da bere – dà la possibilità di agire sull’autostima e sulla fiducia in sé.
Tutte queste azioni, infatti, rafforzano l’Io del bambino e la sua maturazione come soggetto, favorendo lo sviluppo di un’immagine di sé maggiormente solida e positiva.
Pet therapy: Alzheimer
La pet therapy si fonda sull’idea che il rapporto con gli animali sia una importante parte del processo terapeutico e di guarigione.
Ad oggi gli studiosi sono sempre più convinti che per persone affette da Alzheimer sia una delle pratiche non farmacologiche che offre maggiori benefici: di conseguenza, è possibile parlare anche di pet therapy per anziani, oltre che per bambini, essendo la fascia di popolazione maggiormente colpita da questa patologia.
In questi casi, l’intervento assistito viene applicato generalmente insieme ad altre attività volte alla stimolazione cognitiva come la musicoterapia o l’esercizio fisico.
I pazienti di solito sono messi a contatto con cani, gatti o cavalli, ma per ora i migliori risultati sono stati attestati con il migliore amico dell’uomo.
Tra i cani adatti alla pet therapy rientrano i labrador, golden retriever, yorkshire e pastore tedesco.
I benefici della pet therapy per le persone con Alzheimer sono:
- Miglioramento delle abilità: a manifestare un immediato giovamento sono aspetti legati alla motricità e all’equilibrio del paziente: portare a spasso l’animale, spazzolarlo, dargli da mangiare, sono tutte azioni che stimolano la capacità motoria e sensoriale, aiutando il paziente a mantenere una sua autonomia. Un animale domestico è inoltre un elemento di novità per il malato che per questo motivo risveglia capacità cognitive come l’attenzione e la concentrazione;
- Miglioramento della qualità della vita: proprio come qualsiasi animale domestico, gli amici a quattro zampe addestrati alla pet therapy aumentano il benessere e la felicità di chi hanno accanto, combattendo la solitudine e la depressione;
- Rafforzamento della memoria: la responsabilità nei confronti di un animale aiuta a non dimenticare attività quotidiane come pettinarsi o allacciarsi le scarpe poiché la maggior parte dei pazienti si sforza di non dimenticarsi di prendersi cura del proprio animale domestico;
- Miglioramento dell’umore: grazie all’addestramento di professionisti, un animale (soprattutto i cani) è capace di generare emozioni molto positive, riducendo tristezza e aggressività;
Pet therapy: corsi
Per diventare un professionista specializzato in interventi assistiti con gli animali occorre seguire corsi pet therapy riconosciuti che vengono erogati da enti formativi accreditati con le regioni.
Esistono anche dei percorsi specializzazione post-laurea, tra cui il Master di primo e secondo livello in attività e terapia assistita con animali in università come Milano, Pisa, Genova o Torino che offrono un titolo riconosciuto a livello nazionale.
Data la grande diffusione della pet therapy, il Ministero della Salute nel giugno 2009 ha istituito il CRN (Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali di pet therapy) e divulgato le Linee guida nazionali per gli interventi assistiti con animali al fine di standardizzare l’iter professionale e il percorso terapeutico, contribuendo dunque a chiarire come diventare operatore pet therapy.
L’esperto in IAA lavora in una équipe medica multi professionale con una formazione specifica in pet therapy che comprende solitamente il medico veterinario, il responsabile del progetto in corso, la figura specializzata nell’educazione dell’animale e uno psicologo.