La curiosità è uno dei tratti distintivi degli animali: cane e gatto amano esplorare posti nuovi ogni volta che li portiamo a spasso, annusando tutto quello che hanno attorno; se questo atteggiamento sembra buffo e il più delle volte innocuo, dobbiamo comunque prestare attenzione: in natura esistono molteplici piante tossiche per animali che possono causare problemi di varia entità.
Quante volte è capitato che il cane o il gatto abbia mangiato delle piante o dei fiori durante le sue passeggiate? Spesso questo gesto non viene considerato dal momento che si pensa che tali vegetali non siano pericolosi per l’uomo; tuttavia, se non prestiamo attenzione alle azioni del nostro animale domestico si potrebbe incorrere nell’ingestione di piante velenose per cani e per gatti.
Solitamente i danni provocati da piante tossiche per animali domestici non sono permanenti e quindi facilmente risolvibili; d’altronde esistono altre specie di piante pericolose per cani e gatti che, se non curate in tempo, potrebbero essere addirittura letali per i nostri amici a 4 zampe.
Ne consegue che dobbiamo prestare estrema attenzione ogni volta che portiamo fuori il cane imparando a riconoscere quali sono le piante tossiche per gli animali; via libera invece se vogliamo decorare il nostro giardino con orchidee, palme, gerbere o erbe aromatiche come menta e prezzemolo che non costituiscono alcun pericolo essendo piante non tossiche per animali.
Piante velenose per i cani
La dieta del cane è normalmente ricca di fibre motivo per cui non ha bisogno di mangiare piante per soddisfare questo bisogno; nonostante ciò la loro innata curiosità li spinge ad annusare e assaporare vegetali e arbusti, specialmente quando sono cuccioli.
Per questo motivo è importante controllare i propri cuccioli al fine di evitare che ingeriscano piante tossiche per cani talvolta con conseguenze letali; infatti, conoscere quali sono le piante nocive ai cani è importante anche quando dobbiamo decidere come decorare il nostro giardino: piante ornamentali come l’oleandro, velenoso per cani, sono assolutamente da evitare preferendo piante non velenose per cani come ad esempio la calendula, il giglio d’erba o il bamboo.
In natura esistono più di 50 specie di piante tossiche per cani, ma quelle che possiamo incontrare più spesso sono:
- Tasso: conosciuto anche come “pianta della morte” è facilmente intuibile la sua pericolosità per i nostri amici animali. Conifera spesso utilizzata come siepe è ornata da bacche rosse i cui semi sono estremamente velenosi così come i suoi rami, la sua corteccia e gli aghi; la tassina, principio attivo contenuto in questa pianta, è responsabile di leggere nausee e disturbi gastro-intestinali, ma anche di complicazioni più gravi come difficoltà respiratorie, convulsioni e paralisi;
- Agrifoglio: le bacche di questa pianta natalizia sono nocive per i cani, specialmente per i cuccioli in fase di dentizione, in quanto provoca problemi a livello gastro-intestinale;
- Rododendro: le foglie di questa pianta sempreverde sono estremamente tossiche con conseguenze letali; infatti, se il cane ne ingerisce una cospicua quantità può manifestare convulsioni o aritmie cardiache e in casi estremi può addirittura morire;
- Elleboro: le conseguenze più gravi successive all’ingestione di questa pianta sono ipersalivazione, coliche, diarrea ma anche problemi cardiaci e paralisi;
- Edera: questa comune pianta rampicante è causa di problemi gastro-enterici, difficoltà respiratorie e depressione se ingerita in grandi quantità dal cane; i sintomi più riconoscibili di un’intossicazione da edera sono nausea e tremori.
Le conseguenze più comuni dell’intossicazione da piante sono nausea, inappetenza e salivazione eccessiva, motivo di gravi danni intestinali o a livello del sistema nervoso; infatti, nel caso in cui non si intervenga rapidamente l’avvelenamento può condurre al decesso dell’animale.
Spesso adottare misure di precauzione non è efficace: per questo motivo è d’obbligo recarsi tempestivamente presso il veterinario di fiducia in caso di intossicazione da piante nocive ai cani.
Attenzione all’oleandro: è velenoso per i cani
Una delle piante in assoluto più pericolose per la salute sia degli animali che dell’uomo è sicuramente l’oleandro: la sua tossicità deriva dai glucosidi cardioattivi contenuti in questa pianta, responsabili di problemi cardiaci come l’aritmia che, in casi estremi possono avere effetti letali.
Essendo l’oleandro tossico, cani e gatti devono essere controllati in presenza di questa pianta, i cui sintomi da avvelenamento possono manifestarsi fino 24 ore dopo l’ingestione. Cosa succede quando si ingerisce oleandro velenoso? Cani iniziano a manifestare disagi dovuti a nausee e salivazione intensa insieme a dolori addominali e aritmie cardiache.
Contrariamente a quanto si possa pensare non esiste un antidoto contro l’avvelenamento da oleandro nel cane: cosa fare in questo caso? Prima di tutto è d’obbligo attuare un tentativo fai da te per eliminare il contenuto tossico dall’intestino inducendo il vomito nel cane dopodiché sarà il veterinario a somministrare una terapia farmacologica per curare in maniera definitiva l’avvelenamento da oleandro.
Bella di notte: velenosa e molto diffusa
La bella di notte, o Mirabilis jalapa L., è una pianta molto diffusa in numerosi giardini i cui profumatissimi fiori bianchi, gialli e rosa possono trarre in inganno anche i più sospettosi: i semi neri e le radici di questo cespuglio sono estremamente tossici se ingeriti dal cane o dal gatto.
Essendo una pianta decorativa dalle foglie molto grandi e rigogliose e dai fiori colorati, è facile trovarla in moltissimi giardini e, di conseguenza, è estremamente probabile che i nostri animali domestici ne ingeriscano accidentalmente i semi.
La pianta bella di notte, velenosa per cani e gatti, è pericolosa in quanto i suoi semi e radici contengono principi attivi quali alcaloidi, resine e arabinosio, dannosi per l’apparato digerente: i sintomi più comuni sono infatti nausea, diarrea e dolori gastro-intestinali.
Tuttavia, la bella di notte è velenosa non solo a livello dell’apparato digerente ma anche sulla cute: l’avvelenamento può manifestarsi anche sotto forma di dermatiti di varia entità. Nonostante la tossicità di questa pianta, l’avvelenamento può essere facilmente curato con una terapia prescritta dal veterinario.
Inoltre, i principi attivi contenuti nei semi e nelle radici della bella di notte sono velenosi non sono per gli animali, ma anche per l’uomo: questa pianta estremamente colorata e gradevole alla vista cela dei rischi per chiunque venga a contatto con essa.
Piante tossiche per i gatti
Diversamente dai cani, i gatti sono animali più sospettosi ed hanno un istinto naturale nell’evitare le piante velenose, ma questo non vale per tutti i mici: i cuccioli sono naturalmente più ingenui e la loro curiosità può condurli verso piante tossiche per i gatti.
Controllare un gatto è più difficile rispetto ad un cane a causa della sua natura più autonoma e diffidente anche se possiamo comunque proteggerlo adottando alcune precauzioni: imparare a distinguere le piante non velenose per gatti da quelle pericolose è utile per evitare di coltivarle nel giardino di casa o nell’appartamento.
Tra le piante per gatti da tenere in casa troviamo sicuramente le erbe aromatiche: i gatti amano mordicchiare le piante da appartamento, infatti dobbiamo aver cura di circondarci di vegetali non velenosi. Tuttavia, non possiamo tenere in casa piante rovinate dai morsi del micio e un’idea per ovviare questo problema è viziarlo con l’erba gatta.
Oltre ad essere molto gustosa per i gattini, l’erba gatta è benefica in quanto fonte di acido folico: coltivala in casa così da farla trovare sempre a disposizione per il tuo piccolo amico.
Tuttavia, in natura non esistono solamente piante non tossiche per i gatti: come per i cani, ci sono molte specie – come l’oleandro – che, se ingerite, causano danni a livello gastro-intestinale e cerebrale conducendo addirittura alla morte. Tra le più comuni piante tossiche per i gatti troviamo:
- Filodendro: è una pianta da appartamento innocua per i cani ma estremamente pericolosa per i gatti. La linfa contenuta nelle foglie e nel fusto è tossica e irritante per la pelle: oltre ai comuni disturbi gastrointestinali da avvelenamento, questa pianta è responsabile di danni ai reni piuttosto seri che, se non risolti in modo repentino, potrebbero essere letali;
- Dieffenbachia: è una pianta sempreverde da appartamento molto diffusa in Italia; questa pianta è dotata di foglie e fusto di varie sfumature di verde che contengono un lattice bianco e verde tossico sia per i cani che per i gatti. Sebbene provochi una leggera irritazione nei cani, diverso è il discorso quando viene ingerita dal gatto: l’avvelenamento provoca infiammazione del cavo orale, vomito e ipersalivazione con possibili difficoltà respiratorie che causano inevitabilmente la morte dell’animale;
- Ciclamino: i bulbi di questo fiore invernale sono la parte più tossica della pianta, cosa che la rende pericolosa sia per i gatti che per i cani. Tuttavia, essendo interrati, è difficile per gli animali ingerire i bulbi del ciclamino; nonostante ciò, anche i fiori sono velenosi: se mangiati sono responsabili di convulsioni, vomito e diarrea nei gatti;
- Ortensia: le corolle colorate formate dai fiori di questa pianta la rendono estremamente comune nella decorazione di prati e giardini; tuttavia, nei periodi di fioritura – primavera ed estate – questa pianta è velenosa per i gatti: ingerendo i fiori dell’ortensia si rischia di incorrere in nausee e asfissie dovute alla presenza di glocosidi cianogenetetici.
Purtroppo, non esistono rimedi fai da te per l’intossicazione da piante tossiche per i gatti: non appena si notano i primi sintomi è necessario presentarsi dal veterinario di fiducia che prescriverà la cura onde evitare l’insorgere di complicanze ancora più dannose.