Molti proprietari di cani avranno potuto osservare nel loro amico la tendenza a portare gli oggetti fin da cuccioli. Molti cani amano portare oggetti al loro proprietario e iniziano a farlo molto precocemente, spesso senza che gli venga chiesto o insegnato tramite un addestramento formale.
Ma perché i cani portano gli oggetti? Per rispondere a questa domanda dobbiamo riflettere sulle origini del cane e sulla selezione a cui è stato sottoposto nel corso dei millenni. Alle origini di questa specie, si pensa che l’uomo e il cane cacciassero insieme e che l’uomo abbia man mano scelto gli individui più collaborativi in relazione a questa attività. Questi anni e anni di selezioni sono ancora presenti nel repertorio genetico dei cani che vivono nei nostri salotti, portandoli ad avere comportamenti ormai non strettamente necessari.
Le origini del riporto
Per capire meglio perché i cani portano gli oggetti, bisogna anche comprendere da dove deriva il comportamento del riporto. Molti comportamenti che osserviamo nei cani moderni originano inizialmente dal comportamento della caccia e, grazie ad un processo di selezione millenario, sono stati come congelati in una fase specifica. Per esempio, i cani da pastore fissano gli animali che conducono, come fa un predatore che fissa la preda prima di attaccare. In maniera simile, il riporto rimanda all’atto di prendere in bocca e trasportare una preda per poterla consumare in un luogo riparato e tranquillo.
I nostri fedeli amici sono anche molto giocosi e pronti ad imparare. Spesso questo apprendimento avviene tramite il gioco e non appena il cucciolo impara che trasportare oggetti con la bocca diventa una fonte di gioco con il proprietario o con i fratellini, questo comportamento viene rafforzato e manifestato sempre più frequentemente.
Federica Pirrone, Mariangela Albertini, Patrizia Piotti ricercatori dell’UNIMI Veterinaria