Cani e gatti in ufficio? Non è più un’utopia. 

Negli ultimi anni sempre più aziende hanno iniziato a concedere ai propri dipendenti la possibilità di portare al lavoro il proprio animale domestico.

Dal periodo successivo al lockdown infatti, con la ripresa del lavoro negli uffici, si è verificata una crescente sensibilità nei confronti degli animali domestici. 

Dopo mesi passati in casa, a stretto contatto con loro per tutto il giorno, si è pensato di creare le condizioni adatte per continuare questo rapporto speciale anche con la ripresa della normale quotidianità.

Si è visto dunque che i benefici che possono derivare dall’avere accanto il proprio animale domestico mentre ci si trova al lavoro sono tanti, a patto però che si rispettino alcune regole, affinché la convivenza negli uffici sia il più possibile serena.

Sono dunque nati negli ultimi anni luoghi di lavoro che potremmo definire pet friendly, in quanto hanno saputo predisporre appositi spazi e adottare soluzioni ad hoc per consentire una sana e serena compresenza di umani e animali nei corridoi e negli uffici aziendali.

Deve essere chiaro che avere accanto a sé i propri animali domestici in ufficio non ha nulla a che vedere con un servizio di baby sitting per amici a quattro zampe. Certo in questo modo cani e gatti evitano di rimanere per molte ore da soli in casa e i padroni hanno possono controllarli meglio, ma l’idea di portare questi animali all’interno delle aziende nasce anche con l’intento di offrire benessere ai dipendenti, migliorando dunque le relazioni tra loro e mitigando lo stress.

In questo articolo scopriremo a quali condizioni è possibile portare con sé cani e gatti in ufficio, quali normative regolano la loro presenza sul luogo di lavoro e quali pro e contro ci sono nell’ averli accanto a sé tutto il giorno.

Cani e gatti in ufficio, a quali condizioni si possono portare al lavoro

Portare il proprio cane o gatto in ufficio è possibile. 

Alcune aziende private e pubbliche amministrazioni hanno infatti iniziato ad aprire le porte agli amici a quattro zampe. 

Tra quelle che hanno deciso di accogliere animali domestici in ufficio troviamo le aziende del settore pet, sicuramente le più sensibili a questa possibilità, ma anche molte altre realtà, come ad esempio le sedi italiane di Google e di Nintendo.

Gli spazi dedicati agli amici a quattro zampe non sono però presenti solo in ambito privato.

Come accennavamo, esistono infatti anche pubbliche amministrazioni che si sono organizzate per creare una pet room: una tra queste è la Regione Piemonte. Qui è stata attrezzata un’apposita stanza utile per accogliere cani e gatti di tutti quei dipendenti che, in situazioni di emergenza, non possono lasciare a casa da solo il proprio amico a quattro zampe. 

Dati i buoni risultati in fase sperimentale, la stessa amministrazione regionale piemontese, oltre a rendere continuativo questo servizio per i propri lavoratori, ha anche pensato a un bando per dare un contributo incentivante alle aziende del territorio che creano simili condizioni al loro interno.  

Come è possibile che alcune aziende e uffici pubblici abbiano fatto entrare nelle loro stanze cani e gatti? 

Quali norme devono essere adottate affinché ciò sia possibile?

Attualmente in Italia non esiste una normativa specifica, anche se ciò non significa che non debbano venire applicate delle regole per disciplinare la presenza dei propri pet al lavoro.

Si deve innanzitutto partire dal presupposto che è importante dare agli amici a quattro zampe un ambiente tanto accogliente quanto adatto alle loro esigenze. 

Per questo motivo è davvero importante chiedere consiglio a degli esperti affinché in questi spazi non manchi nulla. Non solo però. 

Esistono realtà che richiedono, ad esempio, a chi desidera portare il proprio cane o gatto in ufficio, di ottenere un brevetto di buona condotta che attesti anche il buon rapporto tra animale e proprietario. Come si ottiene? Partecipando a degli incontri con persone esperte come veterinari ed educatori cinofili.

Per rendere pet friendly un ambiente di lavoro ci sono alcune regole e accortezze da seguire.

  • Serve che il dipendente accetti di avere la piena responsabilità per il comportamento del proprio pet, per la sua igiene e il suo benessere a beneficio della serenità dell’animale e dei colleghi.
  • Cani e gatti non devono mai essere lasciati soli e non devono essere introdotti in ambienti quali laboratori, spazi in cui si preparano dei pasti e aree di produzione o dove sono presenti attrezzature che potrebbero essere danneggiate.
  • È necessario creare zone dedicate a chi soffre di allergie al pelo di animale.
  • Il dipendente che porta in ufficio il proprio amico a quattro zampe deve essere sicuro che questo non sia di intralcio al lavoro e provvedere al necessario come cibo, acqua, ciotole apposite e sacchetti per i rifiuti
  • Portare in ufficio solo animali regolarmente vaccinati, educati a non sporcare e in grado di socializzare con i propri simili e con gli umani.
  • Far sì che chi non ha un animale domestico in ufficio si senta comunque a proprio agio e svolga serenamente il proprio lavoro. Serve dunque venire incontro a eventuali richieste mosse da queste persone.
  • Meglio se il proprio pet è coperto da una apposita polizza assicurativa.
  • Avere rispetto per chi teme o ha diffidenza nei confronti degli animali domestici.

Cani e gatti in ufficio i benefici

Se a partire dal 1999 è stata addirittura istituita una “Giornata Mondiale del Cane in ufficio” (la ricorrenza cade ogni anno il 21 giugno), significa che portare i propri pet al lavoro offre davvero una serie di benefici non trascurabili.

Scopriamo quindi insieme quali sono. 

  • Migliorano il clima all’interno del luogo di lavoro con dipendenti più sereni, capaci di instaurare buone relazioni tra loro e maggiormente creativi e produttivi;
  • I livelli di stress e ansia diminuiscono, offrendo dunque benefici a livello psicologico;
  • L’assenteismo si riduce dato che i proprietari di cani e gatti, portando con sé in ufficio il proprio amico a quattro zampe, se ne prendono cura direttamente, senza il pensiero che rimangano per troppe ore soli in casa.

Esistono interessanti pro, come abbiamo visto, ma ci sono anche dei contro?

Veri e propri contro non ce ne sono, se si è in grado di gestire al meglio la presenza di animali domestici in ufficio.

Serve dunque prestare attenzione al fatto che potrebbero essere fonte di distrazione e disturbare. Per questo è bene che siano ben educati e si sappia come gestirli.

Un’altra cosa importante è tenere conto che l’ambiente di lavoro e i ritmi qui presenti, non essendo quello casalinghi, potrebbero essere fonte di stress specie in animali abituati a svolgere molto movimento durante la giornata. 

Un altro fattore da considerare è che l’ambiente di lavoro offre molti stimoli e l’incontro con più persone potrebbe innervosire l’animale. 

Portare il proprio animale domestico in ufficio
Portare il proprio animale domestico in ufficio

Prendersi cura del proprio amico a quattro zampe con Kippy EVO

Che si possa portare o meno i propri cani e gatti in ufficio, la cosa importante è ricordare di prendersi cura dei piccoli e grandi bisogni che ogni giorno questo presenta.

Kippy EVO offre la possibilità di avere sotto controllo il benessere del proprio animale domestico, oltre a sapere sempre e in tempo reale dove si trova grazie ad una sofisticata tecnologia GPS.

Un dispositivo molto efficiente che consente ai proprietari il controllo non solo della posizione ma anche di alcuni parametri legati alla salute di cane e gatto.

Tutto questo è possibile grazie alla app collegata che consente di monitorare tramite il proprio smartphone attività come il numero di passi compiuti durante il giorno, quante calorie sono state consumate dall’animale, quanto movimento e riposo è riuscito svolgere.

Inoltre, il dispositivo è leggero, facile da applicare al collare o alla pettorina dell’animale ed è impermeabile.

Sia che la tua azienda sia pet friendly o meno, Kippy EVO è sempre un ottimo alleato nella gestione del tuo cane.

FAQ

Dove tenere il cane quando si va al lavoro?

Se al lavoro non lo puoi portare e a casa rimarrebbe solo troppo a lungo, tra le soluzioni c’è la possibilità di incaricare un dog sitter o un dog walker di prendersi cura di lui durante la tua assenza, oppure portarlo ad un asilo per cani.

Quante ore può stare solo il cane?

Se si tratta di un cucciolo è bene non superare le 3 o 4 ore, al massimo, al giorno. Con il tempo si può abituare il cane a stare per periodi più prolungati da solo, ma si suggerisce di non superare comunque mai, anche da adulto, le 5-6 ore consecutive.

Come capire se il cane soffre di solitudine?

Il cane ti fa sapere che soffre di solitudine con dei comportamenti particolari ma chiari come seguirti per casa, leccarsi più spesso il pelo, dormire di più, giocare di meno e rovinare mobili e oggetti.