Rintracciare il gatto che si è smarrito è un’operazione che diventa necessaria quando il proprio amico a quattro zampe, insolitamente, non rientra più a casa dopo il suo solito girovagare.
Capita spesso, ed è una cosa normale, che un gatto si allontani da casa per qualche ora, se non addirittura per qualche giorno. I motivi che lo spingono a farlo sono diversi, dall’istinto predatorio, alla curiosità di esplorare il territorio.
Il padrone di un felino conosce bene i comportamenti del proprio animale e per questo motivo capisce subito quando l’assenza di questo si sta prolungando più del solito.
Talvolta diventa dunque necessario rintracciare il gatto perché molto probabilmente si è smarrito e non riesce a fare ritorno a casa. In simili circostanze, il problema sta nel sapere come muoversi per cercarlo, non conoscendo il tragitto che ha percorso e nemmeno cosa potrebbe essergli capitato.
La ricerca può essere svolta in modi diversi, a seconda della situazione, tenendo conto di fattori importanti come le abitudini del gatto, il suo stile di vita e il suo carattere.
Scopriamo in questo articolo come recuperare un gatto smarrito, in particolare quando è spaventato, e in quali luoghi cercare. Inoltre vediamo quali soluzioni e metodi adottare per ritrovare il proprio amico a quattro zampe in città e in campagna, ma anche cosa è possibile fare per non smarrirlo.
Come recuperare un gatto spaventato
Andare alla ricerca di un gatto è una missione davvero impegnativa che necessita di un minimo di organizzazione per permettere azioni tempestive ma allo stesso tempo razionali.
Spesso infatti il padrone del gatto si trova in uno stato di preoccupazione e agitazione tale da agire di impulso e non procedere invece nelle ricerche con il giusto criterio necessario.
In tali situazioni, la cosa importante è innanzitutto mantenere la calma e quindi provare a comprendere quali ragioni possono aver portato il gatto ad allontanarsi da casa.
In questo modo la ricerca non solo è più semplice e organizzata, ma spesso produce anche ottimi risultati a breve termine, senza necessità dunque di ricorrere ai classici volantini, appesi un po’ ovunque, che annunciano la scomparsa dell’animale.
A maggior ragione serve prestare particolare attenzione quando si tratta di recuperare un gatto spaventato, uno stato riconoscibile dalla posizione accucciata dell’animale e dai tratti fisici che assume, come pupille dilatate, occhi sbarrati e una posizione accucciata.
Cosa scatena principalmente la paura in un gatto?
- Rumori. Questi spaventano l’animale e lo portano a fuggire per trovare un posto più tranquillo in cui nascondersi e proteggersi.
- Nuovo ambiente. In un luogo nuovo, un gatto ha bisogno di un po’ di tempo per sentirsi a proprio agio. Dato che per ambientarsi è solito esplorare lo spazio circostante, è meglio non lasciarlo uscire subito da casa perché potrebbe sentirsi intimorito dalle novità che lo circondano e smarrirsi.
- La presenza di un cane. Se in casa sono presenti uno o più cani, è bene abituare il gatto, sin da subito, a condividere spazi e tempo insieme. La paura innata per un animale diverso da sé rimarrà comunque nel micio, ma in modo più contenuto.
- Punture d’insetti. Creano spavento nel gatto e ciò è comprensibile in modo chiaro dai suoi comportamenti, quali miagolare e mostrare insofferenza per la puntura e il conseguente rigonfiamento presente.
Consigli per recuperare un gatto spaventato
Ecco qualche suggerimento utile, in caso ci si trovi a recuperare un gatto smarrito, impaurito.
- Agire senza costrizioni. Dato che è impaurito, meglio non forzarlo dall’uscire dal nascondiglio, ma lasciare che sia lui a farlo quando si sentirà sicuro. Potrebbe essere d’aiuto, in questi casi, attirarlo con uno dei suoi giochi preferiti.
- Con il cibo. Si può provare con qualche croccantino che ama, per farlo calmare e avvicinarsi senza timori.
- Far sì che si fidi. In questi casi si consiglia di non fissare negli occhi il gatto e nemmeno di porgergli una mano, ma al massimo di battere le palpebre e socchiudere gli occhi o distendersi accanto a lui, portandosi al suo livello. Entrambi sono metodi che non fanno temere minacce al gatto e che dunque lo tranquillizzano.
Si deve inoltre tenere conto che un gatto smarrito potrebbe anche non riconoscere i proprietari e perciò è necessario utilizzare sempre la massima cautela.
Ora che abbiamo capito l’approccio da adottare, capiamo dove vanno i gatti quando spariscono.
Dove vanno i gatti quando spariscono
I gatti, quando spariscono, possono cercare come riparo un posto familiare, come un ripostiglio o un cespuglio. Qui si sentono al sicuro e vi rimangono fino a che non sono sufficientemente tranquilli e pronti ad uscire di nuovo allo scoperto.
Questo è un aspetto che spesso sfugge al padrone che, preoccupato dal non avvertire alcun rumore riferibile alla presenza dell’animale, in casa o nei dintorni, immagina subito che questo si sia avventurato anche molto lontano.
Non tralasciate dunque di perlustrare ogni angolo di casa: il micio potrebbe trovarsi molto più vicino di quanto pensiate. In caso di insuccesso è possibile procedere con una ricerca un po’ più ampia, nel raggio di circa 5 chilometri dal punto in cui il gatto è stato visto l’ultima volta.
Se un gatto è solito spingersi lontano chilometri da casa, forse è il caso di provvedere a un localizzatore gps apposito. Si tratta di un dispositivo piccolo e facile da indossare perché pensato su misura per questi animali. La sua funzione di localizzazione permette di sapere sempre e in tempo reale dove si trova il proprio amico a quattro zampe, in modo tale da recuperarlo facilmente in caso di allontanamento prolungato o anomalo.
Una scelta ottimale per gatti avventurosi è l’acquisto di un gps gatti impermeabile, come Kippy CAT, perché in grado di resistere anche in caso di terreni bagnati o sotto la pioggia. Oltre alla posizione, questo specifico dispositivo offre anche altre funzionalità utili per la sicurezza del proprio micio, come la creazione di un recinto virtuale. Con questa è possibile circoscrivere l’area precisa in cui si preferisce che il proprio gatto si muova senza problemi ed essere avvertiti, tramite notifica su smartphone, se la oltrepassa.
Come ritrovare un gatto in città
Un gatto di città molto spesso conduce una vita sedentaria. Ciò non significa però che non possa scappare anche se si trova in appartamento. Come abbiamo visto, in particolari condizioni, potrebbe allontanarsi perché impaurito e dunque cercare rifugio altrove, fino a che non si sente pronto a tornare. In queste situazioni però, se non è abituato ad uscire spesso, potrebbe smarrirsi.
Dopo aver controllato bene in casa e nei dintorni si può estendere la ricerca nel quartiere e chiedere la collaborazione degli abitanti, a voce o tramite volantini. Anche i social possono aiutare in questi casi, pubblicando un post in appositi gruppi del territorio contenente una foto e indicazioni precise sul gatto.
Esistono però due metodi efficaci che aiutano molto quando si tratta di ritrovare il proprio gatto.
Il primo è l’uso di un microchip, un sistema di identificazione elettronico con un codice di 15 cifre. Viene applicato al gatto tramite una siringa sul lato sinistro del collo o della spalla: sicuro e indolore per l’animale, è inalterabile nel tempo.
Questo rappresenta un sistema utile se il gatto si è allontanato da casa, tenete però presente che grazie ad un microchip è possibile identificare il felino, senza però conoscerne la posizione.
Per rintracciare il gatto, un metodo più efficiente è di certo l’applicazione al collarino o alla pettorina di un localizzatore gps. Questo consente, in un territorio intricato come una città, di individuare il proprio amico a quattro zampe in tempo reale.
In commercio esistono diversi tipi di questi dispositivi, con funzionalità anche molto interessanti perché spesso non si limitano all’identificazione della posizione dell’animale, ma forniscono ulteriori servizi utili per tenere sotto controllo il benessere del proprio amico a quattro zampe.
Come ritrovare un gatto in campagna
Un gatto che vive in campagna ha uno stile di vita diverso rispetto ad uno di città. Libertà, indipendenza e curiosità sono le caratteristiche predominanti in questi animali che, potendo disporre di spazi aperti e tanta natura, molto più facilmente si allontanano da casa alla ricerca di nuove avventure.
In questo caso è consuetudine che il gatto sparisca anche qualche giorno, per poi tornare a casa soddisfatto nell’aver messo in pratica il suo istinto predatorio, aver perlustrato la zona e aver vissuto esperienze diverse.
Ma quando insolitamente non fa ritorno nei tempi abituali, cosa è possibile fare?
Cercare nei paraggi certamente aiuta, magari facendosi aiutare da qualcuno.
Date però le tante possibilità di nascondiglio per un gatto in campagna, la cosa migliore è dotarlo di un localizzatore gps in grado di monitorarlo in tempo reale e avere così sotto controllo i suoi spostamenti.
Kippy CAT, in particolare, ha una funzione interessate che è quella di registrare uno storico delle posizioni visitate dal gatto negli ultimi 2 mesi e di permettere la visualizzazione della mappa di calore, relativa allo stesso arco temporale, in cui sono verificabili i luoghi in cui il gatto ha passato la maggior parte del tempo.
La copertura del dispositivo gps è importante quando si tratta di un gatto che vive in campagna e per questo Kippy CAT è efficiente perché utilizza una SIM card che si attiva acquistando un pacchetto di servizi, con una copertura in tutta Europa.
Grazie ad un ricevitore GNSS interagisce con i satelliti GPS, Glonass e Galileo che si trovano attorno all’orbita terrestre e in questo modo calcola la posizione, che viene subito inviata, tramite l’ app di Kippy, al proprio smartphone.
Rintracciare il gatto può essere meno difficile del previsto se si utilizzano gli strumenti che la tecnologia oggi ci fornisce. Rimane fondamentale comunque conoscere bene il proprio gatto e sapere individuare tutte quelle situazioni che lo possono indurre ad allontanarsi da casa.
FAQ
Come far tornare il gatto?
Si può provare a richiamare la sua attenzione semplicemente agitando la scatola di croccantini: se si trova nei paraggi uscirà subito allo scoperto. Un’altra soluzione è mettere una ciotola con del cibo e una con dell’acqua in un posto familiare per l’animale.
Si può anche provare a chiamarlo, facendo attenzione ad usare un tono calmo della voce, affinché il micio possa riconoscere il proprio padrone e sentirsi così sufficientemente tranquillo per tornare.
Quanto può stare lontano da casa un gatto?
Un gatto può stare lontano da casa qualche ora così come per tre o quattro giorni. Un’assenza prolungata non è dunque insolita in condizioni particolari, ad esempio quando è in calore.
I tempi variano però da diversi fattori quali il carattere del gatto, l’ambiente in cui si trova e la presenza o meno di cibo ed acqua per nutrirsi.
Perché i gatti vanno via di casa?
Sono diversi i motivi che possono spingere un gatto ad allontanarsi da casa. Tra questi c’è lo stress, uno stato che si presenta quando avvengono dei cambiamenti che alterano la routine dell’animale al punto da indurlo a cercare rifugio altrove per allontanarsi dalla fonte di ansia. Ciò può avvenire ad esempio quando sono presenti in casa degli operai per lavori di ristrutturazione.